API-BAS Spa Scricchiola..
- AISM Mathera
- 20 mar 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 18 apr 2021
Primo e non ultimo scoglio per le Legge Regionale API-BAS Spa. L’AISM Mathera (Associazione Infrastrutture e Sviluppo) analizza moventi e presupposti.

Non è discutibile l'incompatibilità stabilita dell’ordinamento Nazionale della gestione delle acque pubbliche, affidato all’AREEA (Organo di Governo di 1° Livello del Sistema Integrato delle Acque, SII), tra l’affidamento di Governo del SII delle acque Regionali e la Gestione delle stesse affidata allo stesso organo di Governo che in Basilicata va sotto il nome di EGRIP, organo di Governo del SII di 2° livello.
L'Ingordigia di Poterei del Governo Regionale potrebbe provocare la perdita delle aziende del Potentino e di quelle del Materano nell'immediato futuro.
Cosa è accaduto

Nella sostanza è successo che l’attuale Amministratore dell'EGRIB Canio Santarsiero, il giorno dopo la nomina del commissario liquidatore del fallito Consorzio Industriale di Potenza, incarica l’Amministratore dell’Acquedotto Lucano a farsi carico della depurazione delle acque industriali. Ma questo, per opera della stessa legge emanata dal consiglio Regionale API-BAS Spa non è permesso se non dopo apposito e pubblico concorso. Pertanto alcune grosse aziende adesso si ritrovano con il vecchio gestore delle acque, l’Azienda Giuzio, impossibilitata ad agire e nessuno che possa sostituirla, con il gravissimo problema che molte aziende stesse, come la Ferrero, la Barilla e la FCA hanno acque industriali da smaltire e sono al limite della fuga dal territorio. La solita ingordigia del Governo Regionale di accaparrarsi tutti gli organi di potere, senza lasciare nulla a nessuno, si poteva evitare dando l’incarico al Consorzio Industriale di Matera di occuparsi della fornitura e smaltimento delle acque industriali del Potentino fino alla ricostituzione del Consorzio Industriale di Potenza sulla strada del fallimento.
Ma veniamo a quanto accaduto

L’AISM Mathera in data 16-Feb-2021 aveva già allertato attraverso una lettera aperta a tutti i Consiglieri, Assessori ed al Presidente Regionale Bardi, con cui si allertava il Consiglio Regionale stesso sul ostilità della legge che si apprestavano ad approvare che configgeva con leggi Nazionali ed Europee.
Il parere dell’avvocatura Regionale

A questo punto, i Consiglieri Quarto e Cariello invocano l’avvocatura Regionale per un parere di legittimità, subendo una decisa ed indiscussa contrarietà, dopo che CONFAPI, Confindustria e Sindacati avessero espresso parere nettamente contrario per ovvi motivi di perdita di posti lavoro, incompatibilità di carattere costituzionale ed altre motivazioni, che producevano grandi difficoltà per i lavoratori attuali e prossimi delle Aree ZES ed industriali di Matera e Potenza.
L’approvazione della Legge
L’Assessore Cupparo, il presidente Bardi e la Maggioranza tutta, si affretta comunque ad approvare questa scellerata legge che nonostante non sia mai stata accettata da cittadini Materani, dai Sindacati, Aziende Datoriali, Confindustria e minoranza politica, per ovvie ragioni di essere totalmente contra legem e per i danni aziendali e occupazionali che avrebbe arrecato.
L’approvazione per evitare una caduta del Governo
Questa legge potrebbe portare alla definitiva cannibalizzazione del territorio del Materano e sarà approvata da tutti i consiglieri di maggioranza per evitare che ci fosse la caduta di un Governo già in bilico per altre questioni, nessuno, ma proprio nessuno dei nostri consiglieri di maggioranza, Quarto, Cariello, Acito e Vizziello si è voluto assumere la responsabilità di porre fine ad questa Legislatura Regionale che può arrecare gravissimi danni all’economia Materana.
La bulimia del Governo Regionale
L’ingordigia del Governo Regionale di prendere possesso ed impossessarsi delle Aree ZES del Materano attraverso l’accorpamento dei due Consorzi Industriali di Matera e Potenza in un unico Consorzio Regionale, sta portando ad i primi ed inevitabili ostacoli che potrebbero indurre per incompetenza, asservismo politico o promesse di avanzamento professionale ad andare incontro non solo all’annullamento della stessa legge, ma anche a responsabilità degli amministratori dipartimentali e politici coinvolti.
Ma perché tutta questa bulimia di potere del Governo Regionale nei confronti del territorio Materano che dovrebbe aiutare a crescere invece di depredarlo. La posta in gioca è molto, ma molto alta; basti pensare che la Cina ha cominciato la sua ascesa politica a partire dalle Aree ZES che hanno attratto investitori da tutto il mondo consentendo alla Cina una rete di infrastrutture tali da divenire sempre più appetibile per gli investitori.
L’interporto di Taranto, dopo Genova, Venezia e Gioia Tauro, rappresenta la quarta Area ZES portuale più importante d’Italia, di cui l’area del Materano e di Ferrandina Scalo, rappresentano le zone più rilevanti. Matera si fa notare per l’estensione dell’area interessata alla ZES di circa 6.000 ettari della zona Jesce, oltre alla zona industriale di la Martella, mentre lo Scalo di Ferrandina diventa di considerevole importanza per la presenza del nodo intermodale Gomma-Ferro che dovrà fare da frizione al trasporto merci in concomitanza con la Pista Mattei, L’aeroporto di Bari ed il Porto Di Taranto.
Della gestione dell’Area ZES del Materano la Regione Basilicata sta facendo una questione di vita o di morte del potere politico legato agli enti pubblici ed alle relative nomine legati alla gestione del potere. Infatti lo sviluppo incontrollato della ZES del Materano, indurrebbe ad una autonomia economica, gestionale e finanziaria de i tutto quello che ne scaturisce, che distruggerebbe oltre 50 anni di politica accentratrice al Governo Regionale per il management del potere.
Commenti