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AMAZON - Francesco CUPPARO finge le dimissioni e resta sul filo tra interessi pubblici e privati

  • Immagine del redattore: AISM Mathera
    AISM Mathera
  • 18 set 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 18 set 2021


Non ci sono certezze sulle dimissioni di Cupparo e la sua astensione dalla realizzazione del Polo Sud di Amazon a cui non si potrebbe negare un reale conflitto di interessi con l’azienda edile incaricata da Amazon per la ricerca del sito in Basilicata.
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La Inc Spa è l’azienda edile incaricata da Amazon per la ricerca del sito ideale dove realizzare il Polo Sud di un centro di distribuzione. La Inc Spa è un’azienda facente parte del consorzio Sis Scpa che subappalta lavori all’azienda di famiglia di Cupparo, la C&P Srl. Sorge immediato il dubbio del conflitto di interessi tra pubblico e privato;


che sia stato Cupparo ad attrarre l’investitore dell’intermediario del colosso Americano per instaurare rapporti tali da rendere il confine tra pubblico e privato non più delineabile?

La Inc Spa invia una lettera alla Regione Basilicata, chiedendo la disponibilità di 25/30 ettari di terreni industriali per l’insediamento del polo logistico Amazon nella aree industriali di Tito Scalo o Melfi, e la Regione risponde subito senza esitazione alcuna con un deciso SI.


Se analizziamo le comunicazioni tra la Regione e l’azienda Inc Spa, appare evidente che sono semplicissime lettere che assumono una forma tale da essere il terminale di una corrispondenza tra l’azienda di Cupparo C&P e la Inc Spa che si conclude con una lavorazione della pratica Amazon da parte degli uffici della Regione attraverso un tacito assenso senza dubbi e verifiche di sorta, che rendono la corrispondenza poco credibile e riconducibile ad un accordo verbale. Viene spontaneo chiedersi se è proprio vero che Amazon abbia dato mandato per un polo in Basilicata con una semplice delega verbale?


Infatti, analizzando la richiesta di Amazon, scopriamo che Inc Spa cerca terreni industriali liberi e non capannoni no-green abbandonati. Se analizziamo i siti indicati dalla Inc Spa, scopriamo che il sito industriale di Tito Scalo ha solo 8 ettari Liberi, l’area di Potenza non ha terreni liberi, a meno di ultime variazioni in corso d’opera e Melfi ha solo un capannone del centro di distribuzione Conad abbandonato.


Inoltre com’è possibile assegnare un terreno industriale in un’area, quella della Provincia di Potenza, dove il Consorzio Industriale è in liquidazione e prossima al fallimento.

Questi i dubbi che fanno sorgere spontanei alcuni lati oscuri sui motivi che hanno spinto Cupparo ad aprire la pratica Amazon chiedendo le dimissioni e nello stesso tempo continuando a restare in carica, quali potrebbero essere gli interessi privati dietro l’iniziativa di Cupparo:


1) Interessi economici che si sovrappongono lungo la falsa riga di quelli pubblici.

2) Interessi Elettorali in vista delle imminenti elezioni comunali.

3) Celare il sito ufficiale per non allarmare ed eventualmente creare illusioni sul vero sito.

4) Mandare Amazon in fuga per impedire che venisse installato in zone diverse da Tito Scalo o Melfi.


Secondo un procedimento più consono alla richiesta, il colosso Americano avrebbe dovuto fare richiesta ai consorzi industriali di Matera o Potenza della disponibilità di un terreno di circa 25/30 ettari per l’installazione del polo logistico Amazon in Basilicata. A questo punto sorge spontaneo chiedersi come mai la Regione Basilicata non abbia interpellato i consorzi Industriali Preposti alla gestione delle aree Industriali Regionali per verificare la disponibilità di quanto chiesto da Amazon e nel contempo consigliare il sito più idoneo.


Infatti la Regione Basilicata, avrebbe dovuto mettere al corrente l’investitore Americano, che in Val Basento sarà istituita la Zona Franca ed è previsto il nodo intermodale Gomma-Ferro a Ferrandina Scalo, necessari per l’interconnessione tra il cosiddetto quadrilatero dei Porti di Napoli-Bari-Taranto-Gioia Tauro, di cui la Basilicata diventa il polo logistico centrale e strategico, ed in particolare l’area della Val Basento in quanto prossimo e parte integrante dell’Interporto di Taranto, giudicato il quarto Porto più importante in Italia per il progetto Europeo delle aree ZES Italiane. Ci chiediamo inoltre coma mai la Regione Basilicata non abbia messo al corrente Amazon che nella piana di Pisticci in Val Basento esiste l’Aeroporto Lucano, la Pista Mattei che ormai libera da ogni vincolo, può essere assegnata dal Consorzio Industriale di Matera al servizio del miglior offerente. Come tutti sanno, Amazon è anche proprietario di una compagnia aerea cargo, da cui si potrebbe partire per sistemare la Pista Mattei nelle migliori condizioni di utilizzo, trasformandola in un vero aeroporto messo al servizio di tutta la Regione.


Lo stesso Cupparo, per lo sviluppo delle aree ZES di Puglia e Basilicata, ha assegnato alla ZES della Val Basento € 70 milioni, alla ZES di Matera Jesce e Zona Industrile di Matera-La Martella € 45 milioni, alla ZES di Tito Scalo € 30 milioni ed alla ZES di Melfi 15 milioni di euro. Pertanto Cupparo è totalmente consapevole dello sviluppo industriale assegnato a questa Regione.


L’ipotesi che riteniamo più probabile tra quelle qui paventate, ci sembra l’interesse economico privato che si sovrappone a quello pubblico a giudicare dal tentativo di Cupparo di unificare i Consorzi Industriali di Matera e Potenza per poterne gestire gli interessi, attraverso l’API-BAS Spa, non ancora andata in porto per evidente incostituzionalità. Incombenze politiche che si intrecciano con gli interessi privati di Cupparo e della sua azienda di Famiglia C&P Srl con le faccende legate ad Amazon ed all’API-BAS Spa.


Cupparo continua ad agire dietro le quinte, nonostante la sua azienda di famiglia C& P Srl Srl sia sotto sequestro giudiziario per un illecito sullo smaltimento dei rifiuti, e lo stesso Assessore Cupparo risulta indagato, insieme ad altri componenti della giunta, del consiglio Regionale e della Sanità di questa Regione, nell’ambito di illeciti che vede al centro il San Carlo di Potenza.


Siamo qui per rendere noto il nostro auspicio che l’imprenditore Francesco Cupparo venga allontanato al più presto dai suoi incarichi di Assessore e Consigliere Regionale.
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