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Potenza e Matera, Nord e Sud Italia, richiedeno "EQUITA' TERRITORIALE"

  • Immagine del redattore: AISM Mathera
    AISM Mathera
  • 10 ott 2021
  • Tempo di lettura: 2 min
REGIONALISMO DIFFERENZIATO: il vero nemico da combattere nel silenzio assoluto dei media e con la complicità degli stessi politici meridionali, ci sembra qualcosa di veramente paradossale.
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Far riferimento alla spesa storica senza mettere prima il Sud nelle stesse condizioni del Nord in quanto a servizi essenziali (Scuola, welfare, sanità trasporti, eccetera) condannerà per sempre 32 milioni di italiani all'emarginazione ed al sottosviluppo. Almeno si abbia il coraggio politico di dirlo!


ALCUNI DATI SEMBRANO ILLUMINANTI.

Il rapporto 2020 del noto Centro studi EURISPES accerta che dal 2000 al 2017 lo Stato italiano ha sottratto al Sud 840 miliardi di euro, in media 46,7 miliardi all’anno. Non solo sottratti, ma dati al Nord. Altro che i 240Miliardi del PNRR!!

Effetto del mancato rispetto del famoso 34 %, la percentuale della popolazione meridionale che avrebbe dovuto essere anche la percentuale della spesa al Sud.

(Gazzetta del Mezzogiorno 07 Febbraio 2020)


Al Sud, a fronte del 34 % della popolazione, si investe solo il 10% della spesa nazionale e la Basilicata è una Cenerentola che, in tutti i settori, si dibatte in coda alla graduatoria delle regioni.


In totale la spesa pro capite è di 60 euro, contro i 116 di media nazionale, penultimi in Italia (dati ISTAT 2016).

- Per gli anziani lucani la spesa cuba 42 euro (92 euro la spesa nazionale)

- Per i disabili lucani la quota è di 1.300 euro (2.854 euro la spesa nazionale)

- Per famiglia e minori lucani 86 euro (a livello nazionale 172 euro)

- Per la lotta alla povertà 7 euro dei lucani (14 euro la spesa nazionale).

(GdM del 09/01/2019)


SI APRONO LE PORTE PER UNA NUOVA POVERTA'

La prima immediata conseguenza che deriva da questi dati è che esiste il problema di “una nuova povertà”, che appare assai più complessa ed articolata di ciò che i dati ufficiali, basati sulla sola spesa per consumi, possano far credere. Non vi è dubbio che esista una povertà legata alla mancanza di lavoro o alla precarietà del lavoro, ma la fragile condizione esistenziale di moltissimi cittadini è troppo spesso legata alla presenza, nel nucleo familiare, di soggetti con patologie o esigenze di assistenza socio-sanitaria, come anche di incapacità ad instaurare relazioni soddisfacenti e continuative con il proprio ambiente di vita, che genera esclusione sociale ed abbassamento della qualità della vita.


NELLA REGIONE BASILICATA LE DISUGUAGLIANZE SI ACCENTUANO

Nella nostra Regione, esiste una evidente diseguaglianza tra le due Province e tra i due Capoluoghi di Matera e Potenza, in quanto a distribuzione delle risorse economiche, che vede la città di Potenza far prevalere il suo peso politico nei confronti della città di Matera, penalizzata da una stentata crescita che viene costantemente bloccata dal cannibalismo di Potenza impegnato al salvataggio di una città con gravi difficoltà di sopravvivenza.


Una Regione la Basilicata con pochi abitanti ed un territorio vastissimo che non aiutano l’organizzazione dei servizi. Una popolazione che invecchia, la scarsa natalità, una economia a prevalenza agricola e marginale dei territori interni, problemi infrastrutturali secolari, la fragilità del territorio avrebbero dovuto far sviluppare negli ultimi 50 anni politiche di equa distribuzione delle risorse, favorendo le politiche familiari, una sanità di prossimità e di presa in carico, al giorno d’oggi favorite anche dalla tecnologia.

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